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Il nome

Nemesi (Nέμεσις, Nèmesis) è una figura della mitologia greca, era figlia della Notte e dell'Erebo.

Nemesi viene dal greco νέμεσις (nèmesis), derivato dal verbo νέμω (nèmo, "distribuire"), dalla radice indoeuropea nem-.

La parola viene usata con il significato di "sdegno", "indignazione", da scrittori come Omero (Odissea) ed Aristotele (Etica Nicomachea), mentre ha il significato di "vendetta", "castigo" per scrittori come Erodoto, Eliano (Varia historia) e Plutarco. Nella Theologumena arithmeticae di Iamblico ha il valore numerale di 5.

La parola ha il valore di "giustizia compensatrice" o "giustizia divina". Infatti originariamente la dea greca distribuiva gioia o dolore secondo il giusto, e quindi con "nemesi" si intende evento, situazione negativa che segue un periodo particolarmente fortunato come atto di giustizia compensatrice distribuito dal fato. L'idea che soggiace al termine è che il mondo risponda ad una legge di armonia, per cui il bene debba essere compensato dal male in egual misura.

Nella cultura anglosassone moderna, il termine ha assunto il significato di nemico.

ASIMOVNemesis è anche un romanzo di Isaac Asimov. Non è ambientato nel suo famoso ciclo della Fondazione né in quello dei robot. È una storia a sé stante, ma alcuni lo vedono come posto all'inizio della storia futura, agli albori della colonizzazione dello spazio.

Il nome Nemesis è un riferimento ad un'ipotetica stella compagna del Sole, che si troverebbe in un'orbita larghissima: ogni qualche decina di milioni di anni Nemesis passerebbe attraverso la nube di Oort perturbando l'orbita di migliaia di comete, alcune delle quali finirebbero per cadere sulla Terra provocando una catastrofica estinzione di massa. La stella è stata proposta per spiegare alcune supposte regolarità nel ripetersi delle estinzioni, ma nessuna stella di questo tipo è mai stata osservata, e la regolarità stessa non è stata confermata da studi successivi.

La Nemesis di Asimov non è una stella compagna del Sole, ma può avere effetti ancora più funesti.

Il sistema solare è stato in gran parte colonizzato. Lo spazio è pieno di colonie spaziali autonome, che si contendono l'accesso alle limitate risorse del sistema e cercano di tenere la propria delicata ecologia al sicuro da influenze esterne. Molte vorrebbero andarsene, ma non esistono sistemi propulsivi all'altezza. La ricerca verte sull'iperspazio, che permetterebbe a chi lo sapesse utilizzare di viaggiare a velocità simili o poco superiori a quella della luce.

Nemesis viene scoperta per caso, una stellina (una nana rossa) quasi invisibile molto vicina al Sole (2.5 anni luce), e in rotta di collisione col sistema solare. L'informazione viene tenuta all'inizio segreta, ma inevitabilmente trapela. Rotor, una delle colonie, riesce a sviluppare la propulsione chiamata iperassistenza e parte senza tanti complimenti, dirigendosi in segreto proprio verso Nemesis. A bordo di Rotor si trova la giovane Marlene, una ragazza non bella ma con una mente fuori dal comune, che giocherà un ruolo centrale nella vicenda. Attorno a Nemesis orbita infatti un pianeta gigante, e una delle sue lune è in pratica un pianeta terrestre. Abitato, per di più, ma da un essere molto insolito che riesce a comunicare solo direttamente attraverso la mente di pochi, selezionati terrestri.

Sulla Terra, nel frattempo, si concentrano enormi sforzi politici ed economici per arrivare alla propulsione "ultraluce", vale a dire un sistema che consenta di superare largamente la velocità della luce e di colonizzare lo spazio esterno.