Un articolo pubblicato oggi su ValenciaSailing riporta la notizia di un’ulteriore azione legale intentata contro la Societè Nautique de Geneve, yacht club del Team Alinghi nel circuito dell’America’s Cup.
Stavolta però sono i responsabili dell’Emirates Team New Zealand a sollevare la questione e citare l’attuale Defender in tribunale.
Proprio oggi infatti i rappresentanti legali del team kiwi hanno preesentato ben due ricorsi, presso la Corte Suprema dello Stato di New York(
http://www.valenciasailing.com/PDF/ETNZ_Lawsuit_NY_State_Court.pdf ) e la Corte Distrettuale degli Stati Uniti(
http://www.valenciasailing.com/PDF/ET ... uit_US_District_Court.pdf ), accusando il team elvetico di aver fatto in modo di ritardare la disputa della 33ma Coppa America allo scopo di soffocare deliberatamente la competizione. Ciò a creato un danno economico rilevante per tutti i teams sfidanti, ai quali Bertarelli , in un accordo del 25 luglio 2007, garantiva che la successiva edizione della coppa delle cento Ghinee sarebbe stata disputata già nel 2009. L’allungamento dei tempi costringe infatti tutti i challengers a reperire forzatamente ingenti risorse economiche, per far fronte alla necessità di tener fede ai contratti con i componenti dei propri teams, mantenerli in allenamento e continuare lo sviluppo dei futuri mezzi nautici con i quali la 33ma edizione sarebbe dovuta disputarsi.
I Neozelandesi chiedono un vero e proprio “risarcimento danni” ad Alinghi, Bertarelli ed all’AC Management da lui controllato, per aver disatteso i termini contrattuali sanciti nel documento del 2007. Lo accusano inoltre di aver violato la fondamentale regola dell’America’s Cup, ovvero quella che definisce la “brocca” come un trofeo detenuto dal Defender a condizione di essere messo perennemente in palio, in una sfida “amichevole” e continua tra yacht clubs internazionali.
Il patron di Alinghi è ritenuto responsabile di aver accettato il CNEV come Challenger of Record, pur essendo perfettamente al corrente del fatto che si trattasse di un sindacato fittizio, esistente solo sulla carta e dunque inidoneo per sua stessa natura a ricoprire il ruolo affidatogli. Il ricorso del GGYC di Ellison contro lo yacht club di Desafìo Español, sarebbe stato dunque solo una conseguenza inevitabile e l’esito del contenzioso con Alinghi, che ha dato ragione al team americano, nient’altro che un evento ampiamente prevedibile.
La notizia ha fatto grande scalpore soprattutto sui media delle isole dell’arcipelago Kiwi, come testimonia l’articolo di ValenciaSailing sull’argomento, corredato da relativi files Video.
Dunque gli elvetici sapevano ed hanno scientemente fatto in modo diritardare l’inizio della competizione, per poter acquisire vantaggi tecnologici in termini sviluppo del nuovo mezzo nautico AC90, rispetto ai futuri sfidanti, costretti nell’incertezza dalle loro azioni deliberatamente sconsiderate.
Se siano plausibili o meno le accuse mosse dai neozelandesi all’attuale Defender, si vedrà da come si evolverà la situazione nei prosimi giorni.
Una cosa è sicura però. Come se ce ne fosse bisogno, altra carne viene aggiunta sul fuoco e ,considerata la lentezza con la quale il Giudice Hermann Cahn sta procedendo nel rendere pubbliche le sue decisioni, gli ultimi sviluppi non promettono certo nulla di buono!
Di questo passo, la prossima edizione dell’ambitissimo e prestigiosissimo trofeo velico internazionale, rischiano di vederla solo le prossime generazioni di appassionati spettatori!
Ciao
Folco