Usciti dal canale della Manica, Giovanni Soldini e compagni (Pietro D'Alì, Ciccio Manzoli, Corrado Rossignoli), attualmente in terza posizione, a 90 miglia dallo scoglio del Fastnet, stanno lottando nel Mar Celtico contro i venti leggeri e gli equipaggi avversari per far andare al massimo Telecom Italia.
Serratissimo il combattimento tra le cinque barche che guidano la flotta dei diciotto Class 40 rimasti in gara (dopo il ritiro di Partouche): Initiatives Saveurs, Beluga Racer, Telecom Italia, Red e Conquerants de Normandie, tutti posizionati nel giro di 14 miglia.

“Purtroppo le condizioni meteo non sono ideali per noi”, spiega Soldini in un breve collegamento telefonico. “Ci sono una decina di nodi di vento, troppo pochi perché Telecom Italia possa esprimere la sua potenza. In queste condizioni c'è poco spazio per tentare nuove strategie o scelte tattiche. Ma ovviamente procediamo agguerriti. Ora dobbiamo passare un anticiclone, entreremo mure a destra, con vento da nord, e usciremo mure a sinistra, con vento da ovest. Per fortuna la regata è ancora tutta da giocare”.

Nella notte Telecom Italia, che aveva guadagnato la seconda posizione dietro Initiative Saveurs, è rimasta per mezz'ora intrappolata in una rete da pesca.

Racconta Soldini: “Stanotte siamo andati molto sotto costa per sfruttare il giro delle correnti favorevoli ma appena prima di Capo Lizard siamo finiti in una rete che si è annodata al bulbo. Per una buona mezz'ora abbiano lottato, tagliato, cercato di capire come fare a liberarci. Alla fine Pietro D'Alì si è buttato nell'acqua gelida con un coltello ed è riuscito a tagliare la rete nei punti strategici. Così, dopo una retromarcia, ci siamo finalmente liberati. Ma ovviamente abbiamo perso tutte le miglia che avevamo guadagnato”.