Credo che sia difficile riuscire a parlare di politica nel nostro paese, senza dividersi e senza alzare barricate a difesa dell'una e dell'altra parte... Vorrei provare a farlo, condividendo con voi delle riflessioni... Cercando di andare oltre le posizioni personali e la contrapposizioni...

Io credo, l'ho sempre creduto, che al centro della politica e dell'azione politica, debbono esserci sì gli uomini (sono fondamentali), ma all'interno di un disegno più ampio. Gli uomini come mezzo e strumento nella costruzione di quello che è un progetto politico, un'idea di trasformazione e sviluppo della realtà del paese. In quest'ottica, tutti sono necessari, tutti sono funzionali, ma nessuno è indispensabile. Diversamente, non c'è futuro e non può essercene, perché le idee e i progetto finirebbero colle persone (siamo uomini fatti di carne e ossa e tutti prima o poi dobbiamo fare i conti con l'età e le energie di cui disponiamo) e questo svilisce le stesse idee e lo stesso progetto.

Sinceramente, quello che inquieta nelle pagine di cronaca degli ultimi mesi e degli ultimi giorni, è l'incapacità del centrodestra anche solo a immaginare un suo futuro senza Berlusconi. Quasi che, uscito di scena Berlusconi, il centrodestra potesse solo dissolversi e sparire... Al che la difesa ad oltranza di ciò che è oramai indifendibile e addirittura imbarazzante difendere. Eppure nel centrodestra non mancano politici autorevoli e di spessore, che sarebbero in grado di portare avanti il progetto politico del centrodestra... Eppure il centrodestra non riesce ad uscire dal berlusconicentrismo che lo caratterizza oramai da troppo tempo e che oggi, per l'imprudenza e l'ingenuità dello stesso Berlusconi, oggi è indebolito o costretto ad un grande dispendio di energia, credibilità e risorse per arroccarsi in difesa e per contrattaccare...

Lo stesso Berlusconi che parla della necessità di difendere un'idea diversa del paese, quello che è il loro progetto politico, dovrebbe avere l'umiltà e l'intelligenza di capire che è proprio nell'interesse di quella idea e di quel progetto che dovrebbe fare un passo indietro e lasciare ad altri il compito di continuare a lavorare nella realizazzione dello stesso progetto. Certo non può farlo adesso, non può farlo subito, perché confermerebbe la tesi di chi lo attacca, dicendo che il suo interesse era garantire la sua libertà personale e la sua immunità, ma dovrebbe farlo e senza indugi... La sua rinuncia, rafforzerebbe il centrodestra, rafforzerebbe il progetto politico che ha costruito in questi anni. Gli stessi politici dovrebbero capirlo e suggerire al leader quel piccolo passo indietro, che consentirebbe al paese prima, alla politica tutta e al centrodestra soprattutto di fare grandi passi in avanti, sgombrando il campo da quella che oramai è una presenza sempre più ingombrante e imbarazzante e lasciando spazio a tutto ciò che di buono è stato fatto e si potrebbe anche fare... Ma soprattutto, aiuterebbe il paese a recuperare una capacità di dialogo e di uscire da una conflittualità esasperata che sta creando ferite lancinanti che credo sarà molto difficile riuscire a rimarginare.

RedHunter

reddone scrive “…………….quello che inquieta nelle pagine di cronaca degli ultimi mesi e degli ultimi giorni, è l'incapacità del centrodestra anche solo a immaginare un suo futuro senza Berlusconi.
Eppure nel centrodestra non mancano politici autorevoli e di spessore, che sarebbero in grado di portare avanti il progetto politico del centrodestra...
…………..dovrebbe fare un passo indietro e lasciare ad altri il compito di continuare a lavorare nella realizzazione dello stesso progetto.”

Se ne potrebbe dedurre:
a) Esiste un progetto politico del centrodestra
b) Esiste un progetto politico dell'opposizione?
c) Esiste un leader nel centrodestra
d) Esiste un leader nell'opposizione?
Osservo:
1.- un Fini o un Bossi potrebbero sostituire un Berlusconi?
2.- come sarebbe interpretato il passo indietro del Berlusca (da destra e sinistra)?

Concludo: se la situazione dovesse permanere o deteriorarsi, ben vengano le elezioni anticipate!



paperopolitico

http://quotidianonet.ilsole24ore.com/ ... acce_contro_governo.shtml
Roma, 17 ottobre 2009 - Il quotidiano ‘Il Riformista' ha ricevuto una lettera contenente minacce nei confronti del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, del presidente della Camera Gianfranco Fini e del leader della Lega Umberto Bossi. A confermarlo è stato il direttore Antonio Polito.
Nella missiva, firmata Brigate rivoluzionarie per il comunismo combattente, si indicava le 23:59 di ieri come termine ultimo entro i quali i tre esponenti politici avrebbero dovuto rassegnare le dimissioni.
«Lasciate la politica e il primo (Berlusconi ndr) si consegni alla giustizia comune perchè in quella comunista la sentenza sarà inevitabile», si chiude il messaggio consegnato alla Digos di Roma.
La lettera è stata spedita da Milano l’8 ottobre, all’indomani della decisione della Corte costituzionale sul lodo Alfano, ed è stata aperta questa mattina. «Dopo la sentenza della Consulta, il presidente del Consiglio non vuole dimettersi», si legge ancora, «noi diciamo basta».
Tuttavia i mittenti assicurano che non intendono ricorrere «a bombe o coinvolgere innocenti», ma che sono pronti a una vera e propria rivoluzione armata come a Cuba. «Berlusconi, Fini e Bossi - capo delle nuove camicie nere - se volete evitare un nuovo 8 settembre dimettetevi entro le 23:59 del 16 ottobre», è l’avvertimento.

fonte agi

Le mie preoccupazioni non erano infondate... Ci mancava anche la strategia della tensione... Guarda caso proprio il giorno dopo la decisione della Corte Costituzionale, ma guarda che coincidenza... Ci crede qualcuno?

Proprio non sanno cosa inventarsi e sapete una cosa? L'unica preoccupazione che avverto è che se non ci diamo tutti una svegliata collettiva rischiamo di trovarci nel Cile di qualche decennio fa e non scherzo...

Che ingrediente manca per riavere la dittatura nel nostro paese?
L'uomo forte ce lo abbiamo, l'aggressione e l'attacco alle istituzioni di garanzia costituzionale pure,l'attacco continuo e la ridicolizzazione degli avversari politici pure (basta guardare a molti articoli de Il Giornale, Libero e dei TG Mediaset), la crisi economica più grave degli ultimi cinquantanni pure, manca solo creare un clima di forte insicurezza e pericolo sociale (ma ci vuole poco a crearlo e stanno cominciando a farlo), e il gioco è fatto... Una mattina ci sveglieremo e ci ritroveremo come nel Cile di Pinochet, con zio Silvio che ci rassicurerà in televisione che abbiamo corso un grave pericolo, ma che grazie al suo senso dello Stato ed al suo spirito di sacrificio e di forte abnegazione siamo salvi, anche se per farlo ha dovuto abbattere le garanzie costituzionali ed assumere pieni poteri assoluti. Del resto ci rassicurerà, non dobbiamo preoocuparci, perché lui è un italiano vero che ha a cuore solo il bene del paese e null'altro, ma quelli da cui è stato necessario difenderci erano cattivi davvero, erano brutti, comunisti e antitaliani. Meno male che Silvio c'è, Silvio grande è, un Nobel di pace l'Italia ha.

Ripeto, non è Berlusconi ad essere negativo o pericoloso, ma il Berlusconicentrismo e il fatto che idee e posizioni, invece di essere momenti di un più ampio progetto e disegno politico, non siano altro che espressione di un culto della personalità di un uomo....

Ma neanche questo conta, perché anche questo ci unirà... Il giorno dopo tutti gli italiani saranno per Berlusconi, così come dopo la sua inevitabile caduta, saranno stati tutti antiberlusconiani.... VIVA l'ITALIA!!!

Chiudo con una frase del grande Indro Montanelli: «Ma possibile che gli italiani non sanno andare a destra senza rischiare di cadere nel manganello?»

.......perlomeno abbiamo recuperato un borbonico alla causa italiana!!!!!!



paperofelice

dal mio blog..........

10 maggio

L'Italia è l'antica terra del Dubbio. Il dubbio è un gran scappafatica; lo direi quasi il vero padre del dolce far niente italiano.

Massimo D'Azeglio

ora è tardi........ domani vi dico cosa ne penso.....

18 ottobre (quanto tempo è passato!)
citazione ripetuta

10 maggio

L'Italia è l'antica terra del Dubbio. Il dubbio è un gran scappafatica; lo direi quasi il vero padre del dolce far niente italiano.

Massimo D'Azeglio

la citazione mi pare "acconcia" per questi giorni......



paperostanco