In questi giorni è iniziata l'ennesima crociata contro la cosiddetta pirateria informatica ed il file sharing, hanno chiuso alcuni siti di video streaming come Megavideo e Megaupload ed in questi giorni la GdF sta chiudendo molti siti che davano dei link a file in streaming...

Come sempre alla base di queste inziative c'è il diritto e la volontà di difendere il diritto di autore ed il copyright. Diritti sacrosanti. Meno convincente è l'ipotesi che il filesharing, lo streaming e la pirateria abbiano messo in crisi il mercato prima musicale e poi cinematografico... Secondo me, sono tutti fattori che non inficiano assolutamente il mercato, perché in realtà non cambia le abitudini, chi è abituato ad andare a vedere un film al cinema continua ad andarci, mentre chi non ci va abitualmente cointinuerà a non andarci... così come chi ha sempre comprato dischi, ha continuato a comprarli e chi non li comprava prima, continua a non comprarli... Quello che voglio dire, è che se anche si riuscisse ad elimnare completamente il fenomeno della condivisione di materiali coperti da copyright, le case di produzione non guadagnerebbero assolutamente un solo euro di più... Questo non contribuirebbe a portare più gente al cinema, anzi credo che la platea resterebbe al massimo la stessa...

La verità delle flessioni delle vendite di cd musicali, ad esempio, questo secondo la mia modesta opinione, è nella qualità del prodotto... Qual'è l'ultimo disco che sia riuscito ad esprimere qualcosa dal punto di vista musicale? Oggi, tutto è riconducibile ad una mera operazione di marketing, costruisci un artista che risponde ad un certo tipo di domanda, ne crei l'immagine e fabbrichi il "prodotto" e resti profondamente ancorato a quello che è lo standard produttivo individuato... Prendi il primo album e lo replichi all'infinito nella struttura, nell'offerta, certo cambiano i titoli, cambiano in parte le musiche e le parole, ma l'esenza dell'album resterà la stessa, questo fino a che vende e l'artista tira, poi si passa ad altro...
Non c'è valore aggiunto, non c'è emozione, è un momento e non c'è storia... provate ad ascoltare una compilation di brani di un qualsiasi cantante o di un qualsiasi gruppo contempooraneo, arrivati alla terza, alla quarta canzone vi ha già annoiato, vi ha stancato...

Lo stesso discorso vale per il cinema, dove secondo me sono decenni che non si registra un capolavoro, una vera opera d'arte...

e lo stesso discorso si potrebbe estendere ai libri... La verità è che oggi si scrive, si compone, si sceneggia, già pensando a chi comprerà il libro e lo leggerà, a chi ascolterà il brano e lo comprerà a chi andrà a vedere il film, insomma alla capacità del prodotto di soddisfare le aspettative del "consumatore". In questo si è persa la capacità di stupire, il coraggio di esplorare, la forza di esprimersi, insomma tutto si è appiattito...

E allora? andando avanti in queste elucubrazioni, dando spazio alla paranoia o alla dietrologia che c'è in ognuno di noi.... Mi sono chiesto e se tutto questo non fosse casuale? E se ci fosse una regia precisa? Mi spiego meglio... Se io avessi un pubblico abituato ad un prodotto fisico, un disco, una cassetta, un cd... e ad un certo punto l'innovazione tecnologica mi consentissedi andare oltre il prodotto fisico, il che mi consentirebbe di trasformare un brano musicale da una traccia su vinile o su cd (con una tiratura limitata e che ha un costo fisso di materiale, di supporto per ogni copia che produco) ad un file che una volta prodotto, potrà essere scaricato milioni di volte a costo zero, come potrei riuscire ad imporlo ai miei consumatori senza che sia vista come un impoverimento del prodotto che offro? Ad esempio potrei chiudere un occhio su Napster (ad esempio) o potrei addirittura finanziarlo, così che una traccia diventi un file, non come surrogato di un prodotto, ma come un modo di aggrirare il mercato, come un atto di furbizia o più cavallerescamente di pirateria... Così dopo un po' mi ritrovo milioni di consumatori già belli che pronti ad aspettarsi un file e non più una traccia su supporto in vinile o magnetico o ottico che sia... Poi comincio a contrastare con ogni mezzo a disposizione chi scarica la musica, chi offre uno strumento per scaricarla, cerco di imporre regole sempre più restrittive per farlo e nel frattempo nascono i lettori di MP3, un genio come Steve Jobs che inventa l'ipod ed itunes e il nuovo mercato è bello che pronto, senza che a nessuno possa essere mai sfiorato dall'idea o dal sospetto che alla fine io ero un produttore ed avevo dei costi di produzione, ora prodotto il mio numero uno alla fine non ho più nessun costo, perché sarà riprodotto senza più alcun costo all'infinito...

Vi sembra un'ipotesi così fantascientifica e paranoica?

mmmhhh

Red