Chi ha regatato in vsk nelle precedenti versioni del gioco, forse riesce bene a comprendere ciò che con questo post vorrei lanciare alla riflessione di tutti...

Con l'introduzione della patch e con il lancio di vsk5 nella nuova formula, nelle nostre regate e un po' in tutti i campi succede di incontrare moltissimi nuovi giocatori. Skippers che conoscendo poco il gioco e non avendo ancora piena familiarità con i meccanismi della regata, finiscono spesso col creare il caos e affibbiare un bel po' di penalità. Ovvio che questo genera un po' di fastidio, diciamo nella vecchia scuola, in quella platea di giocatori che regatano da più tempo, non è piacevole subire una pen e vedere andare a puttane la regata. Scatta allora il meccanismo di autodifesa del kickare o peggio del bannare chi magari fa una cazzata in boa... Qualcuno comincia a giocare con la password... Sinceramente, avendo iniziato in locale con VSK2 e VSK3 e on line con vsk4, posso dire che tutto questo è fisiologico ed avviene sempre, ogni volta, che viene rilasciata una nuova versione del gioco...

È stato così quando siamo passati da vsk4 a 32ndAC e lo è adesso con il passaggio da 32ndAC a VSK5... Nuovi skippers, nomi nuovi e i problemi di sempre, soprattutto la sensazione di giocare all'autoscontro spesso... Cosa fare? Armarsi di pazienza e guidare i nuovi cercando di fargli capire che il nostro è un gioco fatto di rispetto e fair play, dove l'importante non è cercare di dare pen o di essere aggressivi... l'essenziale è regatare insieme, nel rispetto reciproco e nello spirito di una competizione cavallerseca tra gentiluomini... Ma soprattutto guidarli nel conoscere sempre meglio i meccanismi di regata, l'approccio tattico, le dritte nella scelta delle vele, nel manovrare...

Qualcosa che si è sempre fatto, qualcuno lo ha fatto con Mikkolone e me ai nostri inizi, noi l'abbiamo fatto con i nuovi amici incontrati in campo e con cui pian piano si sono costruiti sinceri rapporti di amicizia... Con loro lo stiamo facendo con i nuovi amici che in questi giorni stanno arricchendo con la loro simpatia ed allegria le nostre serate e spero lo si possa continuare a farlo sempre... lasciatemelo dire è proprio questo ciò che rende straordinario questo gioco, l'amicizia... l'entrare in un campo ed incontrare tanti amici, condividere il momento, raccontarsi in TS... questo è magico... questo e solo questo.

Per questo non mi piace l'idea di kikkare un giocatore o peggio ancora di bannarlo, ripenso ai miei inizi e penso che se mi avessero kikkato o bannato, forse non avrei mai vissuto tutto questo, non avrei mai incontrato tanti amici e condiviso con loro momenti così belli ed importanti... Del resto non bisogna mai perdere di vista che si tratta solo di un gioco e primo o ultimo, al di là di aver fatto bene o di aver fatto male, ciò che conta non è il risultato, ma l'aver trascorso piacevolmente insieme un po' del nostro tempo in relax ed armonia.

Proprio su queste considerazioni è fondata la Tris Boat, un torneo tra amici, senza facili polemiche, senza essere eccessivamente rigida nelle sue regole, ma regatato in armonia, nel rispetto reciproco e soprattutto con un unico solo grande obiettivo: trascorrere piacevolmente insieme il nostro tempo, un modo come un altro di ritrovare anche amici che non incontriamo tutte le sere in TS, insomma un appuntamento da vivere in amicizia... Per questo abbiamo sempre evitato i meccanismi di protesta, le inutili discussioni post regata, le regole troppo rigide o più semplicemente abbiamo sempre rifiutato di prenderci troppo sul serio...

RedHunter

RedHunter, condivido appieno la Tua riflessione, (anche perchè sono un «novizio» e riconosco che talvolta faccio pasticci anch'io, contribuendo a trasformare la regata in un rodeo.
Credo però che, purtroppo spesse volte anche le regate sono disegnate in modo da favorire certi atteggiamenti (e chi hosta una regata quasi mai è un novizio, credo...)e infine dovrebbe essere lo spirito «sportivo», quello più puro a guidare le nostre scelte ed i nostri atteggiamenti.

Daniele D. Asti

Certo Daniele,
quello dei campi è un problema vecchio come il ciucco. Mi è capitato a volte di entrare in campi dove il vento dava buono su un lato ed eri convinto di essere decisamente avanti e poi ti ritrovavi dietro un casino, perché dall'altro lato era stata infilata una correntina maligna a favore che ti dava un bel po' di nodi di velocità in più...

Mi è anche capitato di essere in regate dove capitava qualche barca spettatore che ti dava qualche decisa spintarella sul percorso.

Trucchetti degli host diciamo, ma una volta sgamato che l'host "bara", di solito poi i suoi campi vanno deserti... Ci sono poi i campi assurdi con passaggi e intrecci dei più strani che a volte solo capire il percorso è già una missione...

È l'approccio al gioco, ad ogni gioco, non solo a VirtualSkipper. Certo vincere è piacevole, dà soddisfazione, ma l'importante è soprattutto divertirsi. Il gioco è un mezzo, uno strumento per stare insieme, per incontrare amici e conoscerne di nuovi, un modo di trascorrere piacevolmente il pomeriggio o la serata, ma non è mai il fine. Questo almeno secondo me e secondo il nemesis pensiero.

Vincere una regata dà soddisfazione, è gratificante, ma non è tutto. Non è certo l'aver vinto tutte le regate a renderci migliori o a rendere migliore il nostro divertimento, ciò che renderà migliore la serata insieme o il gioco, sarà essere riusciti a trascorrere un bel momento di insieme, divertente e appagante. Essere riusciti a inconrarci come persone, aver condiviso un momento intenso e vero... se poi si è vinta qualche regata, è anche meglio, ma comunque sarà stato piacevole stare insieme...

RedHunter

...... VECCHIO COME IL CIUCCO???????????????

MAH!!!!!!

Non essendo acCULturato al riguardo ho fatto ricerche e ho concluso che il nostro umbertone deve ripassare un pò la lingua nostra.......


vaiiiiiiiii : http://conlalingua.splinder.com/archive/2006-01


a meno che non avesse in testa idee diverse....



paperoricercatoreprecario

Allega:

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Azz Papero hai sfoderato l'enciclopedia. Il povero Red voleva dire come il "chiuppo" ovvero il pioppo, un vecchio tronco d'albero raso alla base che esisteva nel quartiere Forcella e che veniva utilizzato per le decapitazioni. A Napoli è rimasto il modo di dire "viecchio comm''o chiupp''a Furcella". Naturalmente Red, che rimane pur sempre Un Gran Bel Testa Di Casso, si è preso qualche "licenza poetica" (in questo caso "reddetica"). Ecco spiegato l'arcano. E pensare che la comunicazione è il suo pane quotidiano! Misteri della vita Reddatica.

mikkos (il risolutore)