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Questa notte alle 2343 UT , il trimarano Groupama 3 , impegnato nel tentativo di battere il record di circumnavigazione del globo , si è capovolto probabilmente a causa del mare molto formato ( onde di 5 - 7 metri e venti tra i 25 ed i 30 nodi ). Tutto l’equipaggio è in salvo. Dal momento del naufragio si è rifugiato all’interno dello scafo centrale dell’imbarcazione in attesa dei soccorsi. La posizione segnalata è circa a 140 km ad est del porto di Dunedin in Nuova Zelanda, quindi anche se per poco ancora nell’oceano Indiano. Frank Cammas ha comunicato alla base che lo scafo di sinistra dell’imbarcazione si è spezzato in due, provocando la rottura dei due bracci ed il conseguente capovolgimento della barca. A detta del suo timoniere, al momento del naufragio il trimarano si comportava egregiamente sulle onde e le “sorvolava” senza mai esserne sommerso. Stava anche puntando verso una rotta più settentrionale nel Pacifico, per evitare i 50 nodi di vento delle latitudini meridionali, ma evidentemente questa precauzione non è stata sufficiente. Alle 0330 UT le unità di salvataggio della marina neozelandese, allertate dalle autorità francesi, hanno tratto in salvo i dieci uomini dell’equipaggio, che, per mezzo dei tre elicotteri inviati in soccorso, sono stati trasferiti a Dunedin sull’isola meridionale della Nuova Zelanda. Sfumano così per Cammas e compagni le speranze di battere il record, attualmente detenuto da Bruno Peyron, e conquistare il trofeo Jules Verne in palio.
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ValenciaSailing ne ha dato notizia giusto ieri, sottolineando l’ironia della sorte che vede il noto velista australiano alla “barra” di una imbarcazione appartenente al team che lui stesso ha ampiamente contribuito ad eliminare dalla Coppa America , più o meno un anno e mezzo fa. Il famoso velista “aussie” , detto anche “Spitfire”, ha portato in giro l’Extreme40 del team americano per un paio d’ore di tests appena fuori dalla costa di Valencia. Ed a quanto si sa non passerà molto tempo prima di vedere qualche “allenamento” a due barche sulle stesse acque. Che James Spithill fosse stato “arruolato” dal team rappresentato dal Golden Gate Yacht Club, per “far compagnia” al suo vecchio mentore e maestro Russell Coutts, erano già dei mesi che lo si mormorava. Risalgono infatti all’ottobre del 2007 le notizie che volevano i due timonieri avvistati da non pochi i testimoni oculari , in allenamento nelle acque della baia di San Francisco, indossando la divisa del team e su barche inequivocabilmente identificate come appartenenti al team di Larry Ellison. I “rumors” del porto della città iberica, hanno anche diffuso la notizia che , non appena terminato il tentativo di record con Groupama3 , in una quarantina di giorni sarà della partita anche Frank Cammas, probabilmente come timoniere del secondo catamarano “da allenamento”. BMW Oracle intanto sta costruendo un TP52 qualche chilometro a nord di Valencia , da utilizzare nel circuito dell’Audi Medcup 2008. Inoltre Russell Coutts sarà a bordo della TP52 svedese “Artemis”, nel ruolo di tattico , insieme a qualche altro componente del team americano. Infine sia Coutts che Spithill saranno impegnati nelle regate del circuito RC44 , che prenderà il via il mese prossimo ad Abu Dhabi. Insomma …… tanta attività non sembra certo poi tanto consona ad un team in procinto di perdere il contenzioso legale contro l’attuale “padrone” della Coppa delle Cento Ghinee, come vorrebbero le dichiarazioni quasi trionfalistiche del team Alinghi!! Pare piuttosto che si tratti di un team in pieno sforzo agonistico , per la preparazione di una sfida a due per l’ambita “brocca” , che sembra non essere poi tanto lontana , ed al contempo fiducioso di poter raggiungere presto l’obiettivo di riportare “a casa sua” il trofeo , compiendo un’ impresa che da troppo tempo vari teams americani hanno tentato senza successo.
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Dal sito dell'ADUC, riporto l'ultimo aggiornamento sugli sviluppi della situazione , dopo l'esposto-denuncia presentato da questa stessa associazione di consumatori all'Autorità Antitrust, la cui risposta ufficiale è scaricabile al seguente link:
TELE2 E BLOCCO P2P. L'ANTITRUST APRE ISTRUTTORIA PER PUBBLICITA' INGANNEVOLE
Firenze, 2 febbraio 2007. Decidera' l'Antitrust se Tele2 (di recente acquisita da Vodafone Italia) da' sul proprio sito informazioni coerenti e corrette rispetto ai continui blocchi che i propri utenti denunciano quando utilizzano connessioni P2P. Dopo la nostra denuncia [1] ci e' pervenuta oggi la comunicazione ufficiale dell'Autorita' garante della concorrenza e del mercato (competente in pubblicita' ingannevole) che “verifichera'” la bonta' di quanto denunciato. [2]
Tele2 sul suo sito afferma che “l'accesso ad Internet e' senza limiti di traffico e di consumo” e che “Le nostre offerte Adsl non pongono comunque alcuna limitazione al traffico.”, in netto contrasto con quanto pubblicamente dichiarato da dirigenti della societa' in interviste al quotidiano online Punto-Informatico.it e con l'esperienza quotidiana di centinaia di utenti. In pratica il gestore limita o blocca la banda quando si utilizza il protocollo P2P per scaricare contenuti dalla Rete.
Il blocco del P2P non e' solo un'inadempienza contrattuale, ha risvolti che hanno a che fare con il buon funzionamento del mercato (alcuni fornitori di contenuti, come le IpTv utilizzano esclusivamente questo tipo di tecnologia per erogare il servizio ai propri clienti) [3] e con la net-neutrality, sulla quale il dibattito negli Usa e' aperto con l'Autorita' tlc che sta gia' indagando sul comportamento del gestore Comcast [4].
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Ed eccola qui! La prima Extreme40 pronta per veleggiare sulle acque valenciane. Foto1 Foto2 Foto3 Queste sono foto di oggi a mezzogiorno! Non passerà certo molto tempo prima di vederle in azione tutte e due! Si dice che nel raggio di 40 giorni da oggi, Frank Cammas, attualmente impegnato nel tentativo di record di Groupama3, sarà in acqua a testarle per bene!
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Secondo ValenciaSailing , proprio ieri mattina è giunto alla base valenciana del team americano, il primo dei due catamarani da allenamento. Ecco i link alle foto ingrandite: foto1 foto2 foto3 Come per Alinghi, si tratta di due Extreme40, che saranno probabilmente utilizzati per dei test di velocità, da utilizzare poi per avere fare un confronto con le prestazioni del "keelyacht" multiscafo, che dovrà essere realizzato ( se no lo è già stato ) per il duello con in palio l'America's Cup. Il modello di catamarano è lo stesso messo in acqua una ventina di giorni fa dal team di Ernesto Bertarelli. La scelta di acquistare due Extreme40 era dunque quasi obbligata. Ciò dovrebbe consentire agli ingegneri di Ellison , di poter avere un database molto simile a quello in possesso del team avversario per lo sviluppo della nuova barca da competizione. Tutta sta faccenda dei catamarani che spuntano come funghi , mentre ancora la Corte Suprema di New York è a lavoro per decidere le sorti dell'attuale match legale tra sfidante e defender, la dice lunga , a mio parere , sull'inconsistenza delle argomentazioni addotte nel ricorso presentato da Alinghi contro la validità del ruolo di COR attribuito al GGYC. Del resto, se fossero sicuri di poter prevalere in tribunale, sti svizzeri, non avrebbero nessun motivo di provare, testare o sperimentare alcunchè. Si dedicherebbero piuttosto anima e corpo, allo sviluppo del loro progetto originario per la nuova classe di imbarcazioni per l'Americas Cup, ovvero la famosa AC90. Chissà ..... poi magari il giudice Cahn smentirà tutti dando ragione a Bertarelli. Tutto è possibile nella vita! Ma da parte di tanti si ritiene ormai che il giochino di appelli e contrappelli legali del team svizzero, sia solo un diversivo, messo in pratica per perdere del tempo e sfruttare ogni secondo disponibile allo scopo di recuperare ore di progettazione e sviluppo, rispetto allo sfidante americano, che senza dubbio si è trovato in una posizione di grande vantaggio, dopo la decisione in suo favore della Corte nello scorso novembre. In ogni caso noi non possiamo fare altro che armarci di tanta pazienza ed aspettare che qualcuno prenda una decisione definitiva sul destino di questa competizione, che purtroppo , giorno dopo giorno, rischia sempre di più di perdere la considerazione e l'interesse che , fino all'arrivo di Ellison e Bertarelli, aveva sempre riscontrato tra gli appassionati e i velisti di tutto il mondo.
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Forza EartRace! Anche se in verità da scoprire nel campo dei biocombustibili , c'è rimasto ben poco. Il BioDiesel ( ed altri suoi equivalenti ecologici ) sono conosciuti da decine di anni ormai. Per esempio, durante la seconda guerra mondiale , in regime di grande carenza di benzina e petrolio in genere, i motori continuavano senza dubbio ad andare. Chissà come .........!! Una nazione enorme come il Brasile, che tra l'altro ha anche i suoi bei giacimenti petroliferi, utilizza da anni combustibili derivati dall'olio di colza, soprattutto quando il prezzo del greggio va alle stelle. Recentemente poi, "Striscia la Notizia" ha dato pubblica dimostrazione del fatto che nei motori a benzina ( senza bisogno di alcuna modifica ) è possibile mettere il normale alcol denaturato per avere le stesse prestazioni ottenute con la benzina ed un livello di inquinamento sensibilmente ridotto. Stessa cosa nei motori diesel che possono essere alimentati col normalissimo olio per friggere , acquistabile , a prezzi concorrenziali rispetto al gasolio, in qualunque supermercato. Iniziative come quella di EarthRace , non fanno altro che dare giusta pubblicità mediatica a cose che già si sanno da tantissimo tempo e che fino ad ora , chi con il petrolio ed i suoi derivati ci si è stra-arricchito, ha sempre fatto in modo di nascondere per bene! Ancora una volta allora ......... Viva EarthRace !
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Risposta. E' una delle ultime imbarcazioni arrivate nel porto di Valencia giusto quest'oggi. Non ha nulla a che fare però con l'America's Cup e la querelle tra BMW Oracle e l'attuale "padroncino" del trofeo velico più antico del mondo. E' invece una "diavoleria" inventata dal ingegnere e navigatore neozelandese Pete Bethune, che è ancora convinto di riuscire nell'impresa di circumnavigare il pianeta , tentando anche di stabilire il nuovo primato mondiale, con questa imbarcazione chiamata appunto EarthRace. La particolarità di questa veloce imbarcazione è che è stata progettata per utilizzare come carburante esclusivamente il bio-diesel. Sostiene questo personaggio che questo tipo di alimentazione consenta di abbattere le emissioni dannose di un normale motore diesel di ben il 78%. Probabilmente ha ragione. Ma quello che ha di particolare la sua impresa è che ha sperimentato il modo di ricavare questo combustibile ecologico, udite udite!.......... DAL GRASSO UMANO! Come racconta l'articolo visualizzabile a questo link, infatti, lui stesso ed altri due membri del suo equipaggio si sono sottoposti a "liposuzione" e si sono fatti "aspirare" ben 2,5 galloni dalle loro chiappe e frattaglie varie. Con opportune tecniche di raffinazione poi, hanno ottenuto circa 2 galloni di carburante, sufficienti a percorrere più o meno 9 miglia nautiche con il loro avveniristico yacht, in condizioni favorevoli. La gente è strana ..... senza dubbio .... ma per guadagnare in pubblicità , certuni sono disposti a questo ed altro! Comunque dev'essere un tipo determinato questo ingegnere Kiwi, dato che l'impresa è già alla seconda edizione. La prima infatti ha avuto una storia drammatica ed un epilogo sfortunato. l'imbarcazione ha infatti urtato violentemente con una barca da pesca al largo del Guatemala. Nell'incidente un pescatore è rimasto ferito ed un altro è andato disperso in mare. Il tentativo è poi definitivamente naufragato , quando dopo vari problemi al motore causati dal carburante, la barca e stata fatta bersaglio di cannoneggiamenti da parte della marina militare Colombiana. Forse li hanno scambiati per UFO o per un motoscafo di narcotrafficanti! Ma il nostro eroe non si è ancora dato per vinto ed ha ricominciato a solcare gli oceani della terra a tutta manetta, nel nome del progresso e dell'ecologia! Per finire ..... ecco a voi un video promozionale!