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Mal di mare – cosa come e quandoPublicato da RedHunter su 6/8/2009 (3681 Letto)
Innanzitutto cominciamo col dire che il mal di mare è da considerarsi una patologia a tutti gli effetti, non prendetelo sottogamba perché anche se sembra una sciocchezza può essere un problema se trascurato, quindi come regola generale se un altro in barca ha il mal di mare aiutatelo, prenderlo in giro non è una soluzione.
Da cosa dipende il mal di mare non è ancora ben chiaro, sicuramente una funzione fondamentale la svolge l’orecchio interno che nel nostro organismo regola il senso dell’equilibrio, su una barca, che è solidale con l’osservatore, spesso capita che l’orecchio percepisca del movimento mentre gli impulsi nervosi che arrivano dall’occhio dicano che è tutto fermo mandandoci in tilt. Da qui è ovvio che stare in coperta è meglio che stare da basso dove punti fissi anche se lontani non ce ne sono. Altri elementi che alimentano il senso del mal di mare sono l’alimentazione, la temperatura e la psiche. Prima di tutto bisogna evitare di ingerire cibi pesanti ma anche di avere lo stomaco completamente vuoto, l’ideale è mangiare del pane e delle cose salate (esempio la pasta d’acciughe, ci vuole coraggio ma funziona), rifuggite come la peste il cappuccino con la brioches! Evitare di assumere solo liquidi, lo sciabordio all’interno dello stomaco per uno che ha la nausea non è mai il massimo. In mare può fare freddo, in qualsiasi periodo dell’anno e a qualsiasi latitudine, coprirsi prima di aver freddo è consiglio valido sempre, ma può aiutare anche contro il mal di mare, un corpo freddo sposta il sangue verso le estremità per scaldarle creando vulnerabilità al mal di mare al resto dell’organismo. Dicevamo la psiche: nulla di sconvolgente, solo vediamo di non essere pessimisti, partire lamentandosi dicendo “sicuramente starò male” o “mi viene il mal di mare anche sul traghetto” è la peggior cosa da fare. Se avete un membro dell’equipaggio che fa così fatelo smettere: dategli due dita di acqua e zucchero dicendo che c’è dentro una bustina di roba contro il mal di mare, l’effetto placebo nella maggior parte dei casi funziona. A questo discorso si collega anche il fatto di tenersi occupati, un velista che fa qualcosa non ha tempo di pensare al mal di mare e probabilmente non gli verrà. Se nonostante tutto la nausea vi assale rimettere (sottovento!) non è affatto sbagliato, l’importante è cercare di rimediare da subito, un mal di mare leggero passa in fretta se ben curato, se la cosa peggiora il malcapitato starà male seriamente. Non lasciate il moribondo a se stesso, fatelo mangiare e bere in modo costante a piccole dosi, roba secca e salata come prima, lui non vorrà farlo, obbligatelo. Poi mettetelo sdraiato nel punto più fermo della barca (centrobarca in basso). Non ho menzionato i rimedi farmacologici perché spasso sono associati a d effetti di sonnolenza, dormire in navigazione fa perdere il bello della stessa, restano in ogni caso molto validi ma anche in questo caso funzionano se presi in via preventiva. Se i sintomi del mal di mare persistono, sempre tornando al punto dove dicevamo di non trascurarli, è bene chiamare il C.I.R.M. o il 1530 della guardia costiera per avere dei consigli.
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