Coppa America, nuove barche e regole

Data 8/5/2010 18:44:14 | Categoria: La vela nella realtà

Russell Coutts e Vincenzo OnoratoUn nuovo protocollo, ed era scontato. Una nuova classe di barche e questo era un aspetto meno certo anche se molto richiesto da sponsor, tv e partecipanti. Ma soprattutto, un nuovo spirito di collaborazione e apertura che promette di far dimenticare le estenuanti battaglie legali e verbali dell'ultima edizione. La 34esima Coppa America si annuncia come la più «democratica» negli oltre 150 anni di storia del trofeo. Almeno nelle premesse e nelle intenzioni annunciate a Roma (per la prima volta coinvolta in una sfida di Coppa America) da Russel Coutts, il neozelandese (4 volte vincitore dell'America's Cup) che nel ruolo di ceo guida il team del defender, Bmw Oracle Racing, e da Vincenzo Onorato, il Challenger of Record, ovvero il «primo sfidante» il cui ruolo è (anche) trattare con il defender a nome di tutti i team che vorranno partecipare.


I TEMPI - La promessa di Larry Ellison, patron di Oracle, dopo il successo su Alinghi nell'inusuale sfida dei multiscafi a Valencia, era di dare alla Coppa America una nuova vita con regole condivise, parità di condizioni tra i partecipanti, più coinvolgimento e certezze per i team, gli sponsor, le tv. Il lavoro che Coutts e Onorato stanno facendo va in questa direzione. «Anche le regole saranno scritte insieme. E in futuro gli esperti legali dei team dovranno diventare soltanto esperti di regole di regata, non di contratti o codici» dice Coutts. Un lavoro non facile né breve ma che ha già alcune scadenze e alcune certezze.

La prima riguarda gli scafi: la 34esima Coppa America si disputerà con barche diverse da quelle che abbiamo visto ai tempi di Luna Rossa. «Era un'esigenza diffusa - spiega Russel Coutts - per una competizione moderna servono barche che possano essere più veloci, più spettacolari. Non abbiamo pensato di decidere noi come defender, ma di aprire la discussione a esperti, con una commissione aperta ai progettisti che in questi anni si sono occupati di Coppa America, agli ingegneri di tutti i team e ad altri tecnici che hanno esperienza di America's Cup»: Particolare importante: la discussione è aperta a ogni soluzione quindi esploriamo tutte le possibilità sia per monoscafi sia per multiscafi». Un impegno non facile, ma che comunque non sarà portato a tempi lunghi. E' Vincenzo On0rato con il suo Mascalzone Latino Audi Team, sfidante per la terza volta (ora con il giovane Club Nautico di Roma) a rendere nota la tabella di marcia decisa insieme a Bmw Oracle: «Entro fine agosto sarà pubblicato il protocollo - dice - entro fine settembre saranno annunciati tipo e caratteristiche delle nuove barche. Poi da ottobre sarà aperta la possibilità ai team di candidarsi come sfidanti. Ed entro la fine di dicembre sarà resa nota la sede della sfida di Coppa America».

IL LUOGO - Quest'ultima scelta, insieme alla data dell'evento, è quella che solleva più curiosità tra addetti ai lavori e appassionati. «Per la scelta della sede lavorerà un team di esperti in organizzazione sportiva. E' importante trovare il luogo giusto sia per l'aspetto delle regate sia perché alla Coppa America servono strutture logistiche e un villaggio di accoglienza e servizi». San Francisco, sede del Golden Gate Yacht Club, il circolo difeso da Bmw Oracle, è ovviamente in lizza. Ma Coutts conferma che verranno esaminate altre sedi, non solo americane. E soprattutto annuncia che defender e Challenger intendono avviare una serie di eventi annuali preparatori, che permettano ai team una continuità tecnica e agli sponsor una maggiore visibilità. Già Alinghi, a dire il vero, prima della 32esima edizione aveva aperto questa strada con gli Act (uno disputato anche in Italia, a Trapani). Una buona idea da rilanciare e magari potenziare, tenendo conto che ora è nato anche il circuito del Vuitton Trophy (prossimo appuntamento il 22 maggio alla Maddalena). Lo storico sponsor della selezione tra gli sfidanti non è ancora ufficialmente coinvolto nella prossima Coppa America. Ma è facile prevedere che, dopo la rottura con la gestione di Alinghi, la collaborazione riprenderà. Quindi si tratterà di trovare una soluzione pratica, cosa che è interesse di tutti i protagonisti. Infine la questione delle date per l'evento principale, ovvero la selezione degli sfidanti e la Coppa America vera e propria: «C'è tanto da lavorare, vogliamo fare le cose per bene ma senza perdere tempo... Ragionevolmente la prossima Coppa America si potrà disputare nel 2013 o nel 2014». Vale la pena di aspettare se il cammino appena cominciato porterà davvero le novità positive che defender e Challenger hanno annunciato.





La fonte di questa news � VirtualSailing.net
https://www.virtualsailing.net

L'indirizzo di questa news �:
https://www.virtualsailing.net/modules/news/article.php?storyid=960