Due titoli nazionali per gli atleti dell’Avas

Data 17/6/2009 8:59:05 | Categoria: La vela nella realtà

Al centro Fabrizio OlmiA pochi giorni di distanza la vela sebina mette a segno due medaglie d’oro. O meglio, due titoli nazionali. I due atleti dell’Avas (circolo velico Alto Sebino) di Lovere Matteo Gritti e Fabrizio Olmi hanno conquistato il titolo di Campioni italiani rispettivamente nelle classi 49er e 2.4r (imbarcazione dedicata ai velisti disabili).

Matteo Gritti 28 anni bresciano di Darfo Boario Terme, velista di punta dell’Avas di Lovere, è Campione italiano 2009 della classe velica 49er, la più acrobatica delle imbarcazioni.

Un titolo che lo porta dritto dritto nella rosa dei candidati per le Olimpiadi di Londra del 2012. Gritti ha conquistato l’importante titolo il 2 giugno scorso al Campionato italiano di Cesenatico. A bordo del suo Favari-Meazza, insieme a Daniele Poli, ha sbaragliato gli 8 equipaggi concorrenti in otto prove avendo la meglio sugli inseguitori Maffessoli-Petissi dell’AN Sebina e anche sul maltempo.

«È stato un campionato difficile, con solo 8 prove disputate su 16 programmate in condizioni sia di onda che di vento, molto varie – dice Gritti -. Finalmente siamo riusciti a raggiungere questo obiettivo tanto cercato e voluto. Al quarto tentativo - dopo un bronzo e due argenti - siamo riusciti a diventare campioni italiani in una classe olimpica».


Un risultato mai raggiunto da un atleta dell'AVAS nel quale hanno creduto molte persone. «Vorrei ringraziare mio padre, Gigi Gritti – ci tiene a dire il giovane campione Sebino - senza il quale tutto questo non sarebbe stato possibile, il mio sponsor Favarimeazza e il mio circolo velico, l'AVAS che mi ha sempre ospitato e sostenuto al meglio».

Gritti rimarrà in carica fino al 2010, anno della prossima edizione dei Campionati Italiani Classi Olimpiche che si svolgerà a Formia (Latina).

Fabrizio Olmi, atleta olimpico dell’Avas-Disvela di Lovere, si è ‘laureato’ “Campione Italiano 2009” nella classe velica 2.4mR (barche a equipaggio singolo studiate per consentire di veleggiare anche ai disabili).

Per Olmi è il quinto titolo nazionale. Un successo che lo conferma al vertice della vela agonistica disabili italiana.

Ottimo piazzamento anche per l’atleta bergamasco, Marco Gualandris classificatosi in 5° posizione (3° classificato nel Cip - Campionato Italiano Paralimpico). Mentre agli altri tre velisti sebini in gara - Gianni Cimino, Gianluca Gaetani e Massimo Dighe – sono andate rispettivamente la 18°, 19° e 20° posizione.

Il Campionato Italiano 2.4mR si è tenuto a Cattolica dal 10 al 14 giugno scorso con la partecipazione di 23 equipaggi da tutta Italia e 2 dall’estero. Fra i favoriti, alla vigilia della competizione, i due atleti olimpici Olmi e Delikouras.

Il team Disvela dell’Avas di Lovere ha partecipato all’importante appuntamento nazionale con 5 imbarcazioni con l’obiettivo di riconquistare il titolo Italiano della Classe. Un obiettivo raggiunto grazie alla grande performance di Olmi che è riuscito nella giornata finale a sferrare la “zampata” del campione mettendo a segno tre ottimi piazzamenti: un 1 e due secondi. Piazzamenti che gli hanno consentito di laurearsi Campione Italiano per la 5° volta.

Disvela è frutto di un sodalizio nato nel 2005 tra AVAS (Ass. Velica Alto Sebino), PHB (Polisportiva Handicappati Bergamasca) e Polisportiva Vallecamonica con l’obiettivo di avvicinare allo sport della vela le persone disabili.

Il 49ER

È uno skiff monotipo leggero realizzato in vetroresina e materiale composito con un equipaggio di due persone, dotato di terrazze e dalle prestazioni eccezionali. Al momento se ne contano poco più di un migliaio in tutto il mondo ma è in grande espansione. È un’imbarcazione molto spettacolare, acrobatica e divertente, la più rivoluzionaria e performante del programma olimpico, grazie alla grandissima potenza data dall’ampia superficie velica rispetto al peso totale, circa 110 kg.

IL 2.4

Il 2.4 mR è una perfetta riduzione del famoso 12 metri S.I. che partecipò a molte edizioni della Coppa America. Per le sue caratteristiche si adatta perfettamente ad essere condotta in piena autonomia anche da persone disabili. L’idea di costruirli si sviluppò proprio dopo l’edizione dell’America’s Cup. Negli USA e Inghilterra furono costruite le prime barche a bulbo fisso, inaffondabili, irrovesciabili e con equipaggio singolo; successivamente in Svezia (vera patria del 2.4) per la prima volta questo tipo di imbarcazione fu condotta da equipaggi disabili. Dalle Olimpiadi di Sidney del 2000, il 2.4mR è stato adottato come imbarcazione da regata per le regate delle Paraolimpiadi. Il 2.4 è lungo 4,182 metri e largo 0,72 e pesa kg 259. Non serve alcun tipo di patente nautica per condurlo. È adatto alla navigazione in lago e in mare, è facilmente trasportabile e necessita di manutenzione molto ridotta. A livello italiano ed internazionale la partecipazione alle regate prevede equipaggi sia physically-challenged sia normodotati come avviene solo per pochissime altre discipline sportive.


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