Il Veliero dei Delfini contro le spadare

Data 13/8/2007 14:18:36 | Categoria: Curiosità

Il veliero dei delfiniIl Veliero dei Delfini arriva in Sicilia, quinta tappa di un lungo viaggio nei mari italiani (sostera’ dal 1 al 4 agosto a Palermo per poi dirigersi verso Lipari, da dove ripartira’ il 6 agosto verso la Calabria).
La campagna, alla sua quinta edizione, è promossa dal CTS AMBIENTE in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, la Regione Sicilia e con la partecipazione della Guardia Costiera e del Nucleo Operativo Ambientale dei Carabinieri.

Obiettivo del 2007, Anno Internazionale del Delfino, è, ancora una volta, quello di verificare lo stato di salute dei cetacei che vivono nelle acque del nostro Paese individuando i fattori di rischio, le iniziative attivate e auspicabili per proteggerli e, infine, sensibilizzare amministratori e cittadini verso scelte sostenibili.

Qualche dato in piu’: dimensioni dell’imbarcazione 24 metri, 1500 le miglia da percorrere, 50 i giorni di navigazione previsti, 24 le località costiere da raggiungere.
Col vento in poppa il Veliero toccherà così 8 Regioni e 15 tra Parchi Nazionali e Aree Marine Protette ripercorrendo le rotte di delfini e cetacei allo scopo di verificare la loro presenza ed evidenziando al contempo le eventuali minacce per la sopravvivenza di questa specie.

Il Veliero dei Delfini è pronto a lasciare il segno tangibile del suo passaggio “smuovendo le acque” dei nostri mari; studiando non solo le condizioni ambientali in cui versano le popolazioni marine (raccogliendo dati e informazioni che confluiranno nella banca dati del progetto Delfino Costiero) ma focalizzando l’attenzione sulle iniziative a tutela della biodiversità facendo da trade union tra gli enti gestori della Aeree Protette e le amministrazioni locali.
A fine campagna sarà quindi possibile conoscere la classifica delle LOCALITÀ AMICHE DEI DELFINI.

In Sicilia il Veliero lancia il grido d’allarme per quella sciagurata pratica di pesca che prevede l’utilizzo di reti da posta derivanti, le famigerate spadare.
Alte fino a trenta metri e lunghe decine di chilometri, le spadare vengono posizionate in mare e lasciate in balia delle correnti: “In questo modo – afferma Stefano Di Marco, Vicepresidente Nazionale del CTS - le reti formano una barriera invalicabile per molti animali non commerciabili che, una volta intrappolati, trovano morte sicura, come delfini e tartarughe, ad esempio”. Un vero e proprio ”muro della morte”, dunque, che continua a mietere inutili vittime nel nostri mari ed a compromettere gli habitat marini in totale spregio al veto comunitario che le ha ufficialmente bandite a partire dal 2002 ed alla campagna Tolleranza Zero adottata dal nostro Ministero delle Politiche Agricole: basti pensare che, come informa Di Marco, “solo nella prima metà del 2006 la Guardia Costiera italiana ha confiscato 400 chilometri di reti da posta derivante. E ben 1500 chilometri da gennaio 2005”.
Dal mare della Sicilia, tesoro inestimabile di biodiversità, frequentato da numerosissime specie marine ma, purtroppo, anche degli scellerati signori delle spadare, il Veliero di CTS, - cui aderiscono, tra l’altro, le associazioni di pesca Legapesca, Federcopesca, AGCI Agrital - avanza con forza una serie di richieste per cercare di porre fine a questa drammatica situazione: “Chiediamo innanzitutto – dichiara il Vicepresidente di CTS – che la legislazione italiana vieti non solo l’utilizzo delle spadare ma anche la loro detenzione a bordo, tanto in mare quanto in porto. Le reti confiscate devono quindi essere distrutte e – conclude - per i casi di inadempienza si dovrà prevedere la perdita della licenza di pesca”.
Qui dove i pescatori potrebbero trovare nel dolphin e nel whale watching un reddito integrativo e sicuro alla loro ordinaria attività, la linea dura di CTS per difendere il mare dalle reti killer sembra essere una via obbligata per raggiungere in futuro una credibile e soddisfacente sostenibilità.
Per una gestione sostenibile del mare anche l’Assessore Regionale Dore Misuraca : “Concordiamo con la necessità di garantire alla Sicilia un mare adeguatamente protetto anche perché la presenza di un ecosistema marino integro rappresenta anche un elemento di forte traino per il turismo grazie all'attivita' di whalewatching, concreta possibilità di reddito integrativo, tra l’altro, per le marinerie locali”.
La linea dura di CTS per difendere il mare dalle reti killer sembra essere allora, per tutti, una via obbligata per raggiungere in futuro una credibile e soddisfacente sostenibilità.




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