Prevista tempesta per la Volvo Ocean Race

Data 26/1/2009 9:26:28 | Categoria: La vela nella realtà

Telefonica Blue/VORMentre cala la notte sulla flotta della Volvo Ocean Race, le condizioni meteorologiche del mare cinese del Sud iniziano a farsi dure.

“La situazione si fa difficile” ha detto il neozelandese David Endean, drizzista di Ericsson 4. ”Il vento soffia tra i 23 e i 25 nodi, abbiamo ridotto la superficie velica facendo una mano e issando una vela di prua più piccola. Incominciamo a sbattere forte a causa di un pò di corrente contro, che genera onde alte fino a 3 metri.”

La flotta è impegnata nella quarta tappa che si concluderà nel porto di Qingdao,Cina, attualmente distante circa 1200. Gli scafi dell’Ericsson Racing Team e gli avversari si trovavano ad ovest delle isole filippine di Hermana Mayor ed Hermana Menor, in avvicinamento allo stretto di Luzon, tratto di mare che separa Taiwan dalle Filippine.

Dopo una settimana di alti e bassi, che hanno talvolta visto Ericsson 3 in testa ed Ericsson 4 in ultima posizione, oggi i due scafi del team si trovavano nel mezzo del gruppo. L’equipaggio scandinavo di Magnus Olsson è in quinta posizione, 38 miglia nautiche dietro la barca di testa, mentre Ericsson International di Torben Grael risulta sesto, un solo miglio dietro i compagni di squadra.


Ericsson International, che è in testa alla classifica generale, ad inizio settimana, quando ha navigato al centro di un temporale e fuori dalla pressione, era finito dietro a tutti. Ad un certo punto lo yacht blu/arancio indietreggiava, mentre altre barche a meno di 2 miglia di distanza, indifferentemente dalle mure, procedevano in avanti.

Il tentativo dell’Ericsson scandinavo di portarsi in testa è fallito quando ha preso la decisione di rinunciare a navigare nelle Zone Pericolose, una zona di banchi di sabbia ed atolli non indicati chiaramente sulle carte nautiche. Recentemente Olsson ed il suo equipaggio hanno avuto dei problemi con la velocità della barca, il che li ha indotti a ad interrogarsi riguardo a tutto ciò che stavano facendo.

“Abbiamo perso molte miglia a causa della decisione di andare al largo delle Zone Pericolose e stiamo lottando per recuperare lo svantaggio preso“ ha detto lo svedese Gustav Morin, il responsabile stampa di bordo. “Oggi ad un certo punto abbiamo avuto persino l’impressione di essere veramente lenti e ci strappavamo i capelli, cercando di cambiare le regolazioni delle vele, provando a capire cosa potevamo fare per migliorare.”

L’equipaggio scandinavo ha anche sofferto qualche danno. Il navigatore Aksel Magdahl, domenica scorsa, poche ore dopo la partenza da Singapore, mentre si trovava a prua per aiutare a cambiare una vela, è stato sbalzato contro il canard mure a sinistra e ha riportato una contusione al ginocchio.

Ieri ad Olsson, che è temporaneamente lo skipper, mentre stava cercando di alleggerire una cima in forte tensione, gli si è imprigionato un pollice nel paterazzo. Nell’incidente si è schiacciato la parte superiore dell’unghia che ha dovuto essere asportata.

Partendo da Singapore tutti i velisti avevano dichiarato che lo stretto di Luzon sarebbe stato la parte più difficile della tappa.

Con un forte vento da Nord che soffia contro una corrente proveniente da Nord di 2 o 3 nodi, il mare può generare onde molte grosse e la temperatura può abbassarsi sotto zero. Sono tutti preparati al peggio.

CLASSIFICA VOLVO OCEAN RACE – TAPPA N° 4

(23 gennaio 2009, 20.30 GMT)

1. Telefónica Nero, 1.178 miglia nautiche all’arrivo

2. Puma, +1 NM

3. Telefónica Blu, +12 NM

4. Delta Lloyd, +31 NM

5. Ericsson 3, +38 NM

6. Ericsson 4, +39 NM

7. Green Dragon, +46 NM


Lorenza Priamo - Ericsson Racing Team

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