Il Tarta-Day

Data 12/7/2008 8:59:10 | Categoria: Curiosità

Verranno tutte restituite al mare, come è giusto che sia: succede il 12 luglio, in occasione del Tarta-Day, giornata nazionale di liberazione delle tartarughe Caretta caretta. Recuperate, curate e riabilitate, adesso sono finalmente libere di riappropriarsi del loro spazio naturale.

Le tartarughe che finalmente riprendono la via del mare fanno parte degli oltre 650 esemplari che negli ultimi 2 anni sono stai recuperati e curati dalla rete dei Centri Tartanet, 13 presidi sul territorio nazionale coordinati da CTS: si tratta di veri e propri ospedali nati per il recupero e la cura di questa specie fortemente minacciata.

Il programma Tartanet rientra nei progetti LIFE NATURA finanziati dalla Commissione Europea e dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

In base a stime recenti dell’UNEP la cementificazione e l’erosione delle coste del bacino del Mediterraneo costituiscono una minaccia estremamente seria per i siti di nidificazione di questa specie: 20.000 chilometri di coste rocciose e sabbiose, di zone umide, di estuari, delta e stagni costieri sono stati cancellati dal Mar Mediterraneo.

Il cemento sottrae attualmente alla natura il 40% dei litorali dove vive il 7% di tutte le specie marine mondiali . Entro il 2025 oltre il 50% delle coste mediterranee sarà cementificato. Ogni anno, inoltre, spariscono dai 30 centimetri ai 10 metri di litorale sabbioso.


Italia, Spagna e Grecia conducono la lista mediterranea per l’erosione costiera: le spiagge si sono ridotte del 40% nell’ultimo mezzo secolo.

Di fronte a questi dati non è difficile intuire l’importanza di salvaguardare i siti di riproduzione e tutelarli dalle innumerevoli fonti di minaccia. Solo per citarne alcune: l’inquinamento, il traffico nautico e la pesca. Per non parlare delle catture accidentali dovute al palangaro (soprattutto in Sicilia), allo strascico (che si usa maggiormente in Puglia).

Coinvolte nel Tarta Day diverse regioni a dimostrazione del fatto che l’Italia si riconferma una delle mete preferite dalle tartarughe marine e sale nel ranking dei paesi del Mediterraneo più frequentati dalla specie Caretta caretta. Di seguito alcuni dati che danno un’idea della situazione nei principali siti di nidificazione delle specie: a Linosa tra il 2004 e il 2007 sono avvenute 11 deposizioni e i tartarughini nati sono stati 371 (proprio in questi giorni è tornata a nidificare per la terza volta sulla spiaggia di Pozzolana di Ponente una vecchia amica dei biologi del CTS che avevano già “marcato” l’esemplare nel 1996; la schiusa dei tartarughini potrebbe avvenire proprio il giorno di ferragosto); a Lampedusa, nello stesso arco temporale, i biologi hanno registrato 9 nidificazioni e 757 nascite.

Buona la situazione anche a Reggio Calabria dove, solo nel 2007, sono avvenute 2 deposizioni con 160 uova deposte e 146 esemplari nati vivi e dove da poco è stato istituito il primo asilo nido per le tartarughe marine. A Rauccio (Lecce) un nido nel 2007 con 41 nati.

Queste le regioni coinvolte nel Tarta Day del CTS: Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Sardegna, Sicilia, Puglia e Toscana. La giornata prevede non solo la liberazione delle tartarughe ma anche l’apertura dei Centri TARTANET al pubblico con visite, conferenze, incontri informativi e, per i più meritevoli, consegne delle targhe “Amico delle tartarughe”.

L’auspicio è che , anche quest’anno per l’italia sia un’estate da record: lo scorso anno sono stati registrati circa 20 nidi a livello nazionale, un record assoluto.

Ma come avviene esattamente la nidificazione? Mamma tartaruga risale sulla spiaggia normalmente durante la notte ed in questa fase è particolarmente suscettibile a qualsiasi disturbo; luci e rumori vanno assolutamente evitati, pena vederla rapidamente ritornare al mare. Il danno risulterebbe estremamente grave vista la fedeltà della specie al sito di deposizione Raggiunta la spiaggia mamma tartaruga scava una buca profonda di circa 50 cm e depone in media un centinaio di uova.

Dopo avere ricoperto il nido si allontana verso il mare, per ritornare a deporre sulla stessa spiaggia dopo due o tre anni (ma, a volte se si e' fortunati, anche nella stessa stagione). L'incubazione delle uova può durare oltre 60 giorni. Appena pronti i piccoli rompono il guscio e, una volta emersi dalla sabbia, iniziano a correre verso il mare.


Alessia Perri
Pietro Briganò




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