Luna furente… regata epica, Luna Rossa lotta ma i kiwi vanno al match point (6-3)

Data 16/3/2021 19:40:00 | Categoria: La vela nella realtà

Auckland– Luna Rossa lotta come un leone nell’arena in una regata epica, forse la più bella vista in questa edizione dell’America’s Cup. Alla fine vincono i kiwi, per un salto di vento decisivo alla fine della terza bolina, dopo che Luna Rossa era riuscita a condurre tutta la regata con un margine minimo su Te Rehutai.
Emirates Team New Zealand si porta quindi sul 6-3 e da domani avrà il primo dei tre match point per difendere la sua America’s Cup. Già, perché race 10 non si è disputata a causa del vento in calo e dell’ora oprmai tarda, che ha fatto decidere al race director Iain Murray la chiusura anticipata della giornata.

Uno spettacolo leggendario, esaltato dal vento a 12-14 nodi sullo stretto e ballerino campo C. Condizioni in cui gli AC75 danno il meglio. Luna Rossa è come un toro bravo nell’arena, ma riesce anche a trovare in se stessa quell’equilibrio che le era mancato in day 4 e 5. In grado di gettarsi furente contro l’avversario, ma senza andare allo sbaraglio. Bruni e Spithill costruiscono quella regata perfetta che, come visto in questa America’s Cup, è l’unico modo per battere i formidabili kiwi.


La partenza viene ben gestita da Luna Rossa, che crea separazione andando a partire sopravvento a Te Rehutai per poi resistere nella drag race verso il boundary di sinistra. E lo fa bene.

 

Dopo la virata in sincrono dei due AC75, si assiste a un duello nell’iperspazio. Due barche fantastiche. Modalità alta per entrambe, prestazioni oltre l’immaginabile. Mezzi e uomini al massimo livello velico concepibile. Luna Rossa lotta e resiste contro una barca superiore.
L’Italia intera trattiene il fiato nella notte. Siamo tutti in apnea e il gioco di scacchi si alterna al duello alla pistola. Mosse e contromosse, virate a coprire, scelte sul vento, separazioni e incroci ravvicinati del quarto tipo. Se ci metti uno zero, siamo a 40 nodi, che è quello che dicono i log di bordo.

 

Alla bolina Luna Rossa è avanti di un secondo. La Luna gira la boa di sinistra, ETNZ quella di destra. In poppa nessuno osa respirare.

 

A metà lato i kiwi sembrano avanti, ma poi è Luna Rossa a riprendere la testa grazie a una conduzione ispirata del suo triunvirato al comando. Alla fine della poppa Luna Rossa compie un capolavoro. Va a strambare davanti ai kiwi per poi portarli mure a sinistra oltre la lay line. Da regola 11 (sopravvento e sottovento), ETNZ deve tenersi discosta. Francesco Bruni al timone orza e Peter Burling deve rispondere. Una manovra coraggiosa e tipica del match race, che Luna Rossa esegue perfettamente e che le regala un vantaggio di 8″ alla boa di sinistra del gate di poppa.

 

La seconda bolina è se possibile ancora più intensa, con Luna Rossa che asfissia l’avversario e le coronarie dei suoi tifosi andando a creare separazione quando serve e a coprire quando necessario. Al secondo incrocio Luna Rossa vira un pelo alta in copertura e Te Rehutai dà una stupefacente dimostrazione di velocità da sottovento, ma la Luna rioesce a resistere lottando con tutte le sue energie. Alla seconda bolina sono 9″ di margine.

 

Ansimando si prosegue per la seconda poppa, con Luna Rossa e Te Rehutai lanciate in una sfida di velocità pazzesca. I kiwi non mollano un centimetro, così come gli italiani non regalano nulla. La Luna accompagna il defender fino al boundary di destra. Dopo le strambate i kiwi ricevono l’aria sporca dall’AC75 italiano (ricordiamo che a queste velocità la copertura in poppa va verso il sopravvento, quindi danneggia chi segue, contrariamente alle regate su barche dislocanti). Con una prestazione fuori dalla fisica dei fluidi, Peter Burling riesce a resistere e a limitare la perdita a soli 3″ al cancello di poppa. Luna Rossa gira la boa di destra a 42 nodi di velocità, Te Rehutai va a quella di sinistra a 43 nodi. Split immediato.

 

Inizia la bolina finale.


A decidere saranno i salti di vento. Al primo incrocio Luna Rossa è avanti, ma troppo vicina per virare e proteggere la destra. Il triumvirato Bruni-Spithill-Sibello concorda: meglio incrociare.
All’incrocio successivo, Luna Rossa ha guadagnato e ha le due opzioni: virare in faccia a ETNZ o passare per tornare a destra. Questa volta sceglie la prima. Vira e fa rimbalzare Te Rehutai a destra.

 

Sarà questa la mossa decisiva della regata. In conferenza stampa Francesco Bruni dirà che “Ne avevamo parlato, ma purtroppo è stato un nostro errore”. I kiwi prendono un salto a destra e rapidamente passano in testa.
Se Luna Rossa avesse incrociato avrebbe probabilmente vinto il match, invece va diversamente e Luna Rossa viene beffata dopo una regata condotta con forza e onore.
Alla terza bolina i kiwi hanno 18″ di margine, che diventano 30″ all’arrivo.

 

6-3 e tre match point per il defender. Un incrocio fatale ma anche tanta convinzione e sostanza. Mai si era vista una barca italiana lottare così in una finale di America’s Cup. Luna Rossa perde la quarta regata consecutiva e dal 3-2 passa al 3-6. Ma Luna Rossa riempie d’orgolio gli ormai esanimi tifosi italiani che seguono la diretta nella notte.

Alla fine, dopo l’abbandono di race 10, Luna Rossa resta in mare ad allenarsi provando partenza e percorso. Domani sarà ancora America’s Cup e Luna Rossa, al di là di qualche errore nei giorni scorsi, merita gli applausi e il sostegno di tutti i suoi amanti. E non è ancora finita.

 

Replica delle regate della Sesta giornata

 

La conferenza stampa 

 

Il commento di Francesco Bruni

 

 

 

 

 





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