Luna c’è, 1-1 contro ETNZ dopo le prime due regate. Buone sensazioni

Data 10/3/2021 11:08:30 | Categoria: La vela nella realtà

Auckland– Più Luna Rossa e meno Te Rehutai. Vi sembra troppo dopo l’1-1 della prima giornata dell’America’s Cup Match? Non proprio, perché la sensazione è che Luna Rossa sia stata più vicina al rivale nella sua sconfitta di quanto lo sia stata ETNZ nella vittoria di Luna Rossa. Luna Rossa va, è veloce come i kiwi e sembra in grado di lottare davvero per la conquista della 36th America’s Cup. Già, perché il dato principale di questa prima nottata di America’s Cup è che c’è Coppa. Eccome se c’è. E sarà combattuta, equilibrata e il team di Patrizio Bertelli e Max Sirena ha la chance storica di portare finalmente il più antico trofeo sportivo al mondo per la prima volta a casa. In Italia.

E scusate se è poco. L’Italia vince un match in America’s Cup dopo l’unica regata vinta dal Moro di Venezia nel 1992 contro America Cubed. Nel 2000 Luna Rossa fu battuta per 5-0 da Black Magic. Stesso risultato nella finale di Louis Vuitton Cup a Valencia 2007. Adesso, invece, dopo questa prima notte di passione, siamo uno a uno e Luna Rossa appare in grado di giocarsela fino in fondo. La leggenda del web dei 56 o 62 nodi di Te Rehutrai era appunto un’iperbole da social e, comunque, delle velocità di punta in puggiata degli AC75 ce ne facciamo poco quando invece conta vincere delle partenze, essere mediamente veloci e manovrar bene, alternando fasi di copertura stretta tipiche del match race a momenti in sincrocia con i salti di vento e le pressioni. Regata uno viene vinta da ETNZ per 31″. Luna Rossa mostra un pelino d’ansia in partenza, cercando forse troppo insistemente di dare una penalità ai kiwi.

Jimmy Spithill esita un attimo nel lanciare in velocità da sotto vento Luna Rossa per poi cercare una penalità orzando da sottovento. Gli umpire danno una verde e i kiwi riescono a conquistare un margine che manterranno per tutta la regata. Analisi costi-benefici da rivedere e certamente sarà oggetto del debriefing che Vasco Vascotto e Philippe Presti faranno domani nella giornata di riposo. Detto questo, Luna Rossa c’è eccome. Mantiene il contatto, restando tra i 14″ della prima bolina e i 20″ della terza bolina, fino ai 31″ finali. Uno a zero per i kiwi, ma Luna Rossa non si scompone e anzi, pagato lo scotto dell’emozione, siamo pur sempre all’America’s Cup… non alla “Coppa del Nonno”, si presenta in forma per race 2.

 

Fiocco cambiato, più piccolo, con vento sui 14-15 nodi da nord sul campo Echo. Nuvole in cielo e ondina. Flotta barche spettatori enorme. Luna Rossa riprende da dove era rimasta contro INEOS. Vince la partenza con autorità, perfetto time distance e subito avanti. Copertura asfissiante e 13″ di vantaggio in bolina, che diventano 12″ alla poppa e addirittura 25″ alla seconda bolina, con un Sibello perfetto nel posizionare la barca rispetto a vento e avversario. Alla seconda poppa 24″. La regata sembra finita, ma qui Luna Rossa sceglie una JK, ovvero virata immediata dopo aver girato la boa di poppa scegliendo di andare a destra. La scelta non paga e Te Rehutai si avvicina pericolosamente fino ai 12″ alla terza bolina.

La poppa finale è vietata ai deboli di cuore, ma su Luna Rossa le coronarie sono solide e le menti lucide. Scelte semplici, velocità e controllo fino alla vittoria con 7″ di margine su ETNZ. Uno a uno. C’è America’s Cup, quindi. Eccome se c’è e Luna Rossa dimostra di essere in grado di farcela. Sarà lunga e già la giornata di riposo di domani potrebbe accrescere nel defender tutto nero le nubi del dubbio. Luna Rossa può correggere i piccoli errori di oggi più di quanto ETNZ possa migliorare una barca che appare più complessa ed estrema della bella Luna Rossa? Lo scopriremo all’alba di venerdì, dopo un’altra notte di passione in questa 36th America’s Cup. Luna Rossa, questa è la notizia di oggi, c’è.

 

La replica della prima giornata di regate su YouTube.

 

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