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La vela nella realtà : Fastnet Race con poco vento
Inviato da RedHunter il 12/8/2009 9:38:46 (517 letture) News dello stesso autore

Luna Rossa PradaIeri, dopo una complicata notte in mare, il grosso della flotta della Rolex Fastnet Race ha affrontato una giornata grigia e piovosa costeggiando lentamente di bolina la costa inglese meridionale in direzione ovest.

Come previsto, le barche grandi si sono distanziate dal gruppo; il supermaxi di 100 piedi ICAP Leopard di Mike Slade ha doppiato Land's End intorno alle 0930 GMT e alle 1500 era a metà strada verso il giro di boa dello scoglio del Fastnet.

"E' una bella giornata soleggiata qui, potrebbe andare molto peggio," ha commentato Slade, aggiungendo che il mare si stava calmando dopo la navigazione agitata della Manica. Dopo aver doppiato Lands End con vento da ovest, ICAP Leopard insieme alle barche al suo inseguimento ha puntato un po' più a nord rispetto alla rotta diretta verso il Fastnet.



Il navigatore della Volvo Ocean Race Simon Fisher, a bordo di Team Pindar, terzo nella flotta degli Open 60 a 41 miglia di distanza dal leader ICAP Leopard, ha dichiarato: "nel quadro generale il vento a un certo punto girerà a nord ovest. Quindi noi ci siamo diretti a destra nella speranza di un salto di vento favorevole e contemporaneamente abbiamo cercato di metterci nella posizione migliore rispetto alle altre barche intorno a noi, per sfruttare al massimo la situazione." La questione per le barche che si trovano a metà del Mar Celtico è quando il vento ruoterà da ovest a nord ovest e se potranno raggiungere lo scoglio con una sola virata con questo salto di vento.

Alle 1500 GMT, ICAP Leopard registrava un vantaggio di sole 25 miglia sul Farr 80 Beau Geste di Karl Kwok e 34 miglia sul Judel-Vrolijk 72 Ran 2 di Niklas Zennstrom.

"Prevediamo che la brezza cali leggermente, soprattutto dopo aver doppiato lo scoglio e nel lato di ritorno. Quindi dobbiamo stare attenti a non finire in un buco," ha aggiunto Slade. "Ma alla nostra barca piacciono queste condizioni. Stiamo navigando a 11.75-12 nodi, facendo circa 42 gradi TWA (true wind angle) e ci stiamo divertendo. Non vedo l'ora di bere una birra a Plymouth, ma mi sa che dovrò aspettare un giorno e mezzo!" Fino ad ora ICAP ha visto al massimo 22 nodi di vento.

Nonostante il suo vantaggio di lunghezza, anche ICAP Leopard ieri sera nella Manica ha faticato. "Le cose più difficili erano il mare incrociato e il vento leggero a Lyme Bay, evitare di essere risucchiati a nord a Start Point o dentro Plymouth Bay, e cercare di scendere e doppiare Lizard. Ray Davies e Hugh Agnew hanno fatto un ottimo lavoro e ci hanno tenuti lontano dai guai," ha dichiarato Slade. L'ETA (tempo previsto d'arrivo) di ICAP Leopard allo scoglio del Fastnet è alle 0100GMT.

Slade ritiene che quest'anno la Rolex Fastnet Race favorirà le barche piccole, come accadde nel 2005. "La brezza entrerà dietro di noi dopo aver doppiato lo scoglio. Apparentemente il vento durerà un giorno e mezzo o due e sospingerà le barche ad handicap."

Più indietro, i primi Open 60 stanno facendo bene a rimanere in contatto con i Mini Maxi più grossi. Sam Davies e Sidney Gavignet, a bordo di Artemis Ocean Racing, detengono il comando, ma con meno di quattro miglia di vantaggio su Safran di Marc Guillemot e Pindar. La loro ETA allo scoglio del Fastnet è intorno alle 0500-0600 GMT di domattina. Alcuni, come Hugo Boss di Alex Thomson, non sono stati altrettanto fortunati - alle 1600 la barca nera di Thomson aveva uno svantaggio di circa 47 miglia dal leader.

Anche gli Open 60 ieri sera hanno sofferto molto. "Il vento era leggero e ballerino, con un po' di pressione qua e là ed era tutta questione di posizionarsi nel punto migliore per sfruttare al massimo tutti i refoli e i salti di vento," ha dichiarato Simon Fisher. "Anche per noi è stata una navigazione difficile e complicata perché siamo su una delle barche più potenti, ma questo fa parte del pacchetto." Pindar non è rimasta mai completamente abbonacciata, ma ci sono stati dei periodi lenti e i suoi avversari che sono andati sotto costa hanno sofferto terribilmente.

Nella divisione dei più piccoli Classe 40, ieri sera il fattore decisivo è stato quanto rapidamente riuscivi a superare la corrente contraria. Quando il vento è finito, Initiatives Saveurs-Novedia Group è stata una delle molte barche costrette a utilizzare l'ancora per evitare di essere risucchiate a est dalla corrente.

"Poco prima di Portland Bill abbiamo dovuto ancorare in 45 metri d'acqua, ma solo per mezz'ora - il vento è poi riapparso, quindi non è andata poi così male," ha dichiarato lo skipper francese Tanguy de LaMotte. De LaMotte ritiene che per altri equipaggi sia andata molto peggio. "Le barche che erano sottocosta hanno faticato moltissimo a trovare il vento e hanno dovuto attendere più a lungo. È' lì che ci siamo allungati sugli avversari." Alle 1600, al largo di Falmouth, Initiatives Saveurs-Novedia Group era terzo tra i Classe 40, con il nuovo Beluga Racer del tedesco Boris Herrmann impegnato in un testa a testa per la leadership con Conquerants de Normandie - Bovis Lend Lease Italy.

De LaMotte ha dichiarato di aver visto 20 nodi di vento al massimo e che la navigazione è stata sempre di bolina, non terribilmente faticosa e abbastanza tranquilla da consentire un po' di riposo.

Tipicamente, le barche più grandi ieri sera al largo di Portland Bill hanno sofferto meno. Il TP52 americano Lucky di Bryon Ehrhart ha deciso di dirigersi offshore per evitare il peggio della corrente, ma ha sudato più a lungo termine. "Non eravamo sicuri di dove fossero i nostri avversari," ha dichiarato lo skipper Rodney Hagebols, aggiungendo che grazie alla loro tattica offshore non hanno dovuto ancorarsi. "Oggi abbiamo visto il nostro primo avversario, un OD48. Tutte le altre barche sono andate sottocosta mentre noi ci siamo diretti verso la nuova brezza." Alla fine del pomeriggio, Lucky aveva doppiato Lizard ma si trovava ben dietro al TP52 Apollo di Nigel Passmore e davanti agli altri TP52 John Merricks II e Cutting Edge.

In tempo compensato, Ran 2 di Niklas Zennstrom era in testa alla classe IRC SZ, mentre lo Swan 56 spagnolo La Floresta del Mar di Jamie Olazabal aveva appena passato Lizard al comando della Classe IRC Z. A metà strada tra Start Point e Lizard, A40RC Batistyl di Cyrille Legloahec era in testa alla divisione IRC 1, mentre lo Sphinx 33 Parsifal di Didier Dardot era al comando in IRC 2, appena dopo Plymouth e poco a sud del leader in compensato in IRC 3, Bateaux Mouches du Pont de l'Alma, l'X-332 del francese Fabrice Amedeo.


regattanews.com

http://fastnet.rorc.org  
  

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