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La vela nella realtà : ETNZ vince la Coppa 7-3 ma l’Italia è orgogliosa della sua Luna Rossa (che ci sarà ancora)
Inviato da RedHunter il 18/3/2021 13:59:35 (79 letture) News dello stesso autore

Auckland– Sono le 17:11 del pomeriggio neozelandese quando Te Rehutai taglia la linea d’arrivo di race 10 e vince la 36th America’s Cup. 46 secondi dopo è Luna Rossa a concludere race 10 dopo aver lottato fino all’ultimo atomo di materia disponibile in una delle più intense e combattute serie della pluricentenaria storia dell’America’s Cup.

 

Sono le 5:11 di notte quando milioni di italiani, esausti da tre mesi di notti in bianco, riconoscono a Luna Rossa il merito di aver rappresentato al meglio il nostro Paese. Orgoglio è l’hashtag che rimbalza sui social e nella nostra chat. Lo riconosce anche lo skipper vincente Peter Burling: “Gli italiani hanno regatato incredibilmente bene”. Lo dice anche Grant Dalton: “Luna Rossa è stata un avversario di altissimo livello, di cui gli italiani devono essere fieri”.
Già, perché “questa Luna Rossa Prada Pirelli è il miglior team italiano nella storia dell’America’s Cup”, come dice il maestro di cerimonie Bruno Troublé sul palco della premiazione.Sono le 5:11 di notte quando milioni di italiani, esausti da tre mesi di notti in bianco, riconoscono a Luna Rossa il merito di aver rappresentato al meglio il nostro Paese. Orgoglio è l’hashtag che rimbalza sui social e nella nostra chat. Lo riconosce anche lo skipper vincente Peter Burling: “Gli italiani hanno regatato incredibilmente bene”. Lo dice anche Grant Dalton: “Luna Rossa è stata un avversario di altissimo livello, di cui gli italiani devono essere fieri”.
Già, perché “questa Luna Rossa Prada Pirelli è il miglior team italiano nella storia dell’America’s Cup”, come dice il maestro di cerimonie Bruno Troublé sul palco della premiazione.



La Coppa delle occasioni perdute? A pelle forse sì, ma a ben vedere invece deve essere un’occasione per migliorare ancora. Perché mai un team italiano aveva combattuto così bene e a questo livello per la massima impresa velica e il più antico trofeo sportivo al mondo. Luna Rossa Prada Pirelli, Patrizio Bertelli, Max Sirena, Francesco Bruni, Jimmy Spithill, Pietro Sibello e tutti i 110 uomini e donne del team italiano meritano il massimo apprezzamento e rispetto per dove sono arrivati. Quasi alla vetta di quell’Everest che è l’America’s Cup.

 

Francesco Bruni ha detto subito dopo la fine di race 10 che Luna Rossa ci sarà ancora. Lo ha confermato Max Sirena in conferenza stampa, riportando la volontà di Patrizio Bertelli.
Il prossimo challenge of record sarà quasi certamente il Royal Yacht Squadron di Cowes con INEOS Team UK. Gli AC75 saranno confermati e la loro evoluzione procederà rapida, ma Luna Rossa ci sarà, con l’opportunità di migliorare ancora prendendo spunto dagli errori commessi e dal proprio metodo di team unito e vincente, non dimentichiamolo, di una Prada Cup ch si aggiunge alla Louis Vuitton Cup vinta nel 2000.

La 36th America’s Cup finisce quindi 7-3 e i kiwi difendono con successo la Coppa riconquistata alle Bermuda nel 2017. Probabilmente ci sarà un passaggio da qualche Emirato ma di questo parleremo nei prossimi mesi.
Mentre l’alba si alza nel nostro emisfero è il momento di rendere il giusto omaggio a un team che ha rappresentatro al meglio le potenzialità del nostro Paese. Gli italiani lo hanno percepito e Luna Rossa ci ha fatto di nuovo innamorare.

 

Te Rehutai è stata una barca innovativa e coraggiosa. Una summa delle soluzioni aerodinamiche e veliche viste sugli altri AC75. Per batterla Luna Rossa doveva essenzialmente tenerla dietro e non darle respiro. La storia delle dieci regate di finale dice che ogni volta che i kiwi avevano aria libera non c’era modo di riprenderli. Il piccolo gap di velocità è andato aumentando quando i kiwi hanno avuto l’opportunità di allungare la serie, facendo più regate e migliorando a ogni uscita. La serie avrebbe potuto concludersi forse 7-5, ma alla fine, come ha detto Sirena, “la barca più veloce vince”.

Luna Rossa ha vinto almento sette delle dieci partenze, riuscendo a vincere tre regate. Sino al 3-3 la serie è stata equilibrata, poi ETNZ ha approfittato di un momento di disequilibrio del team italiano, caratterizzato da alcuni errori non forzati, per fare il break e andare prima al 5-3 e poi al 6-3 nella più bella ed eccitante regata mai vista in America’s Cup e infine al 7-3 conclusivo di oggi.

 

Per far tutto questo Luna Rossa ha dovuto spremersi fino all’ultima risorsa. Ogni volta che Te Rehutai trovava aria libera, semplicemente salutava e se ne andava. Pur con una barca leggermente inferiore, Luna Rossa non ha mai smesso di lottare ottenendo comunque il miglior risultato di sempre di un team italiano in America’s Cup e uno dei migliori in assoluto.
Le finali di AC, infatti, si concludono spesso con risultati netti. In pochissime occasioni il challenger ha impensierito il defender o, quando era lo sfidante ad avere la barca migliore, ugualmente nom c’era storia.

Questa volta, invece, Luna Rossa è stata davvero vicina a raggiungere la vetta della più alta montagna sportiva e tecnologica che si possa immaginare. Perché l’America’s Cup è molto di più di un evento sportivo, è una sfida completa che definisce anche la qualità tecnologica e umana di un Paese.

Per far tutto questo Luna Rossa ha dovuto spremersi fino all’ultima risorsa. Ogni volta che Te Rehutai trovava aria libera, semplicemente salutava e se ne andava. Pur con una barca leggermente inferiore, Luna Rossa non ha mai smesso di lottare ottenendo comunque il miglior risultato di sempre di un team italiano in America’s Cup e uno dei migliori in assoluto.
Le finali di AC, infatti, si concludono spesso con risultati netti. In pochissime occasioni il challenger ha impensierito il defender o, quando era lo sfidante ad avere la barca migliore, ugualmente nom c’era storia.

Questa volta, invece, Luna Rossa è stata davvero vicina a raggiungere la vetta della più alta montagna sportiva e tecnologica che si possa immaginare. Perché l’America’s Cup è molto di più di un evento sportivo, è una sfida completa che definisce anche la qualità tecnologica e umana di un Paese.

 

Max Sirena ha dichiarato: “Loro avevano la barca più veloce e questo aiuta. Sono fiero del nostro team, non è un momento felice per me perché la sconfitta non fa mai piacere, ma so che non era facile arrivare alla finale e vincere regate durante il Match, ma noi l’abbiamo fatto. Così che bisogna imparare da questa campagna per tornare sempre più forti. Gli AC75 sono eccezionali e spero proprio che verranno mantenuti, siamo semplicemente all’inizio di una nuova era e ci sarà uno splendido futuro per l’AC.
Mister Bertelli vuole andare avanti e adesso occorre vedere quale saranno le decisioni del defender ma credo che Luna Rossa avrà ancora le sue opportunità”.

 

Race 10
La regata della speranza per Luna Rossa inizia poco dopo le 4:40 del mattino italiano. 10 nodi da NNE sul campo Alpha. LUna Rossa sceglie di partire sottovento, bella e veloce. I kiwi virano subito andando a destra. Luna Rossa non li segue e scegli di andare a sinistra. Al primo incrocio sono davanti i kiwi che rimbalzano gli italiani di nuovo a sinistra. Al secondo le barche sono pari e Luna Rossa puggia dietro al defender andando a destra. Alla prima bolina sono solo 7 i secondi di vantaggio kiwi.
La poppa è equilibratissima e all’ultima strambata Luna Rossa si fa sotto, ma un arrivo un po’ troppo puggiato alla boa, girata con 9″ di ritardo, fa perdere velocità decisiva e smarrire le opzioni tattiche in seconda bolina. ETNZ controlla in modo spietato fino ai 37″ in alto. I kiwi chiudono tutte le porte e il resto della regata non ha storia: 37″ alla seconda poppa, 49 alla terza bolina e 46″ il delta all’arrivo.
Sono le 5:11 del mattino italiano. Te Rehutai ha vinto la 36th America’s Cup. Luna Rossa torna a casa orgogliosa, da attrice protagonista.

Peter Burling beve lo champagne dalla Coppa delle 100 Ghinee che resta per il momento The New Zealand Cup, ma mai si era vista una Luna Rossa così forte e vicina all’impresa.
Grazie per queste splendide notti in cui eravamo tutti illuminati dalla Luna

 

Le dichiarazioni

Francesco Bruni – timoniere – Luna Rossa Prada Pirelli“E’ stata una fantastica esperienza, voglio congratularmi con Team New Zealand, hanno fatto un lavoro fantastico. Congratulazioni anche a Luna Rossa, un team fantastico: abbiamo provato al mondo che potevamo farcela. E’ andata male negli ultimi giorni ma il nostro team ha fatto un grande lavoro. Posso dire che la mia esperienza non è finita e sono sicuro che Patrizio Bertelli vorrà riprovarci, adesso abbiamo una grande esperienza e sono davvero contento di come è stato guidato questo gruppo. Grazie Italia per tutto il supporto”.

 

Jimmy Spithill – Timoniere – Luna Rossa Prada Pirelli
“Il nostro è stato un team incredibile, non riesco a ringraziarli tutti, specialmente i ragazzi che sono a terra. E’ stata una campagna senza sosta. La passione, l’emozione e l’etica del lavoro che hanno gli italiani ha reso questa sfida una delle campagne più belle cui ho partecipato. Sono stato fortunato ad essere stato inserito in questo team italiano. Ovviamente, grandi complimenti anche al tema neozelandese, vincitori con merito”.

 

Peter Burling – Skipper – Emirates Team New Zealand
“E’ irreale. Se guardo a tutte le persone coinvolte in questa campagna, se guardo a quanti neozelandesi ci hanno sostenuto per noi è stata la cosa più importante del mondo. Siamo attoniti per essere riusciti di raggiungere questo risultato e di aver vinto un’altra America’s Cup. Questa è stata una grande esperienza.
Abbiamo migliorato lungo tutta la settimana. La nostra barca era davvero veloce, e dopo la partenza ed aver preso la destra lo abbiamo dimostrato”.

 

Blair Tuke – Flight Controller – Emirates Team New Zealand
“Credo di aver avuto 10 o 11 anni quando Team New Zealand ha vinto nel 2000, ero qui sul campo a guardare e tanti dei ragazzi del team hanno ricordi simili. Adesso ho avuto l’opportunità di navigare per Team New Zealand e difendere la Coppa. E’ stato un grande onore”.

 

La Replica dell'ultima giornata di regate

 

La conferenza stampa finale

 

Le dichiarazioni di Checco Bruni e James Spithill

 

 

 

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